05/11/2014, by admin, in Senza categoria, 0 comments

Federica Ricotti: stregata da Carrara
“La vostra città mi entusiasma, la gente qui guarda gli artisti in maniera diversa”. E la scultrice milanese si candida per una rotatoria
di Giovanna Mezzana

CARRARA. Eccolo Dudù: un festoso cagnolino bianco come una nuvola che ci viene incontro in via Elisa, lungo il ponticello che porta a San Martino. È stato “battezzato” Dudù prima del più noto omonimo (quello dell’ex Cavaliere), ci tiene a dire la sua padrona: Federica Ricotti. Raffinata, un po’ mistica, intensa – come la sua arte – di questa artista molto dice l’insegna (che a sera s’illumina) sopra la porta del suo studio. C’è scritto: «C’è in ogni innalzarsi un senso di conquista e di raggiungimento anche se si tratta soltanto di salire una scala». L’elevazione è un tema caro a Federica: «La mia creatività – dice – vuole attingere dalla parte più alta di me». Ci riceve nel suo studio in zona San Martino, dove si respira un’atmosfera tra il magico e lo spirituale, tanto che ti sembra che dalle sculture che vedi intorno si sprigioni un’aura di sacralità. Ma è quell’idea di sacro che non ha a che vedere con la religione, che piuttosto è «la consapevolezza di essere parte di un tutto magico – sono le sue parole – Insomma ciò che provi quando vai in mezzo alla natura e ti senti parte di quel tutto».
Colpisce che questa artista che ha conosciuto e vissuto la Milano-da-bere, che è stata in Brasile e in India – che ha casa in un dei posti più belli al mondo, Tellaro – si senta “rapita” e attratta da Carrara. Colpisce tanto che vogliamo capirne il perché. Sei milanese, hai girato il mondo, abiti a Tellaro: e poi.. Carrara? «Sono venuta a Carrara perché quando cominciai a cercare un nuovo studio mi dissi: “questa volta voglio andare in un posto significativo”. Se pensi che Michelangelo, Bernini passeggiavano qui…». Prima di trovare questo fondo frequentavi Carrara? «Oh sì, venivo per godermi la piazza Alberica: mi ha sempre attratto. Quando avevo il furgoncino venivo a Carrara per portarlo dal meccanico e mentre aspettavo che il lavoro venisse fatto mi sedevo in piazza Alberica. Poi lo scorso anno ho trovato questo capannoncino, mi piaceva molto e l’ho preso. E non sapevo di essere vicinissima al centro! Un giorno esco, giro, e scopro di essere a due passi dal centro. Ma che bello! Poi vedo l’Accademia. Mi sono detta: “Mi faccio un regalo: mi voglio iscrivere”. E così mi sono iscritta a Scenografia.. perché le mie opere sono molto scenografiche». E come ti sei trovata? «Alla mia età (Federica ride, ndr) è difficile.. E invece ho trovato dei compagni deliziosi, dei professori altrettanto, alcuni anche più giovani di me: persone con cui puoi fare un discorso, non dico alla pari su di uno specifico argomento, ma, insomma, ognuno ha la sua esperienza e la puoi condividere. È stato un anno che ho amato moltissimo. E poi il palazzo dell’Accademia così bello: lo Schiavo morente (la copia in gesso dello Schiavo morente di Michelangelo, nel loggiato che si diparte dagli uffici della presidenza, ndr), la Nike (l’imponente gesso della Vittoria di Samotracia che si trova nell’atrio antistante la Biblioteca, ndr)». Insomma, Federica, Carrara ti piace proprio.. «Io sono entusiasta di questa città. È ricchissima di un vissuto che si respira. E anche le persone.. nei confronti di un artista si comportano in modo particolare.. lo guardano in modo diverso, rispetto anche a Pietrasanta che è molto in voga. Ti guardano con rispetto. Carrara mi piace tantissimo. E poi il marmo: ovunque! Trovami un’altra città in cui ci siano le strisce pedonali in marmo. Dove sono? (dove via Roma incontra via Cavour, ndr). Non mi ricordo dove le ho viste, ma le ho viste; cammini lungo questo ponte (il ponticello di via Elisa che porta a San Martino, ndr) e in mezzo alle pietre scorgi il marmo». E come vita cittadina, sei altrettanto entusiasta? «Io come artista mi ci trovo bene. Certo, io vivo come fossi su di una montagna che sta su di un’isola.. e poi ogni giorno scendo a valle..». E Milano, anche la Milano-da-bere, non ti manca?! «Quando ho lasciato Milano per Tellaro ho fatto la cosa più intelligente della mia vita. Io a Milano? Mai più! E poi con Internet le mie relazioni le ho comunque, persino con i miei amici brasiliani. Milano non mi manca, affatto. E non pensavo che sarei tornata in una città..; certo Carrara è una cittadina.. A Milano scendi dal treno e senti già la puzza. C’è un’energia tremenda, tutti corrono, tutti devono trovare un posto». E i carrarini come sono? «I miei vicini, i “miei” fabbri, sono deliziosi. Forse ho avuto fortuna, non saprei, ma ho incontrato sempre persone carine. Io non sono una che pratica la città, sono abbastanza isolata, sono molto selettiva e cerco persone che siano in sintonia con me, se c’è qualcuno che non mi tratta bene non lo frequento una seconda volta. Qui a Carrara, però, sono sempre stata fortunata. Non sono così intima della città, ma è una città che apprezzo. Ad esempio, la mia performance lo scorso anno in Duomo: il presepe. Ho chiesto a don Raffaello di spegnere le luci e lui l’ha fatto: ha lasciato solo il Crocifisso acceso e le ombre del rosone riempivano la Cattedrale..» Un’atmosfera magica.. «Sì, è stato bellissimo. Lui è un parroco di qui, vive qui e mi ha permesso di fare nella sua chiesa una cosa magnifica». La tua prima volta a Carrara la ricordi? «Sì, venni con un’amica a visitare il museo del Marmo. Io Carrara l’ho sempre vista come un luogo nobile. Di arte vera. Di vera arte». E dell’offerta culturale, in fatto di eventi, che ne pensi?
«Questa estate ho seguito le conferenze dedicate a Michelangelo (a Palazzo Binelli, ndr), legate alla mostra al Centro Arti Plastiche: molto interessanti! Seguendone una, Michelangelo nel Web, ho scoperto che se tu vai a cercare in rete Michelangelo viene fuori un cartone animato! Non lo sapevo! E poi l’intervista a Bonito Oliva (durante Marble Weeks, ndr) e poi Con-vivere, ma che bello! Sono andata a ballare pure io! Cantanti di grande qualità. Sono qui da appena un anno e di cose ne ho fatte! Ho aperto il mio studio durante Marble Weeks per una performance, ho partecipato ad un concorso dell’Accademia realizzando un Cristo Redentore..». Quindi, nel tuo futuro ci sarà Carrara? «Senz’altro! E poi qui viene gente da tutto il mondo!». Un sogno nel cassetto
da realizzare qui? «Mi piacerebbe realizzare una scultura in marmo. Per una piazza di Carrara. Però se la piazza non c’è, mi accontento anche di una rotatoria.. ci sono talmente tante schifezze nelle rotatorie.. Anzi, sono disponibile per tutte le rotatorie della zona!».

 

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