Installazione formata da due colonne disposte in modo da suggerire una porta d’ingresso, attraversandole si entra in un mondo. Le colonne sono con altezza e decorazioni diverse; la loro parte superiore è collegata al soffitto da un fascio di fili bianchi come se continuassero in altezza – si lascia intuire che le colonne continuano, oltre la sala in cui sono ospitate, fino al cielo. Sono come due reperti antichi ritrovati ma nello stesso tempo la leggerezza della materia e l’illuminazione che ne disegna i rilievi ne fanno un’opera attuale: in quella porta non c’è tempo. L’opera non sono le colonne in sé ma quanto di loro viene evidenziato dalla luce – ogni rilievo è stato modellato per ottenere uno specifica forma di luce. Una colonna rappresenta il Bene e l’altra il Male, ciascuno interpreterà quale per lui sia quella del bene e quale quella del male. Attraversandole s’incontra la loro “altra parte”, il celato, l’anima nascosta ed è in quell’attimo di stupore che si scopre che attraversare il portale non era altro che entrare intimamente in se stessi.