L’idea del Giardino d’Arte, nata negli anni novanta, ha iniziato a prendere forma nel 2021, quando il terreno è stato pulito per la prima volta. Per almeno cento anni nessuno vi era entrato perché pieno di rovi e piante infestanti. La sua energia dunque è rimasta intatta.
Oggi già permette agli escursionisti di ammirare la vista del golfo.
Il progetto di questo Giardino d’Arte prevede la creazione di punti panoramici tra le sculture, per godere la vista delle isole, per meditare, leggere, anche per praticare Yoga, Tai Chi Chuan, Chi Kung, tutto quanto in sintonia con l’energia salutare del luogo. Chi volesse fermarsi per fare un po’ di Tai Chi, ad esempio, sarebbe il benvenuto.
Come anche chi volesse trovare un momento di pace e di riposo, prima di continuare un proprio percorso escursionistico.
Le sculture saranno dialoganti con gli elementi naturali: sole, acqua, vento, terra. La loro bellezza, i loro disegni, dipenderanno dal tempo, da giornate di sole o di pioggia o di vento, offriranno un’esperienza di integrazione artistica con la natura. Le sculture saranno realizzate nel corso degli anni, in loco, i materiali dovranno essere trasportati a braccia, il sentiero da Tellaro è praticabile solo a piedi, un lavoro faticoso ma forse anche per questo, di valore.
Nel progetto c’è anche un teatro, un punto magico del terreno offre una sorta di anfiteatro con grandi monoliti scolpiti dall’artista che sarà utilizzato per assistere ad interventi poetici con la scenografia del golfo.
Federica Ricotti lavora con il ‘senso del sacro’, la bellezza e la connessione con la natura sono in perfetta sintonia con la sua ricerca artistica. In chiese, castelli, spazi di archeologia industriale, con le sue sculture crea suggestive performance, ‘spettacoli’ con luci e musica. Il suo obiettivo è quello di emozionare, le sue performance sono magico-teurgiche. Il suo intento è realizzarle anche qui, nelle notti d’estate.
Il Giardino d’Artista s’incontra appena sotto al sentiero che porta da Lerici e La Serra, a Tellaro, Montemarcello, Bocca di Magra, all’altezza del borgo medioevale di Portesone. Chi è avvezzo a quella passeggiata può identificarlo come quel sentiero che era attraversato da una grande pianta di fico.
La prima opera è stata posizionata nel marzo del 2022.
Una porta di ferro con la scritta: “MI INCHINO ALLA BELLEZZA DI QUESTO GOLFO” posta ad un’altezza abbastanza ridotta da permettere di passare attraverso la porta inchinandosi.
Queste parole riassumono l’intento del progetto artistico, che vuole esaltare la bellezza e la poesia di una terra ancora viva e incontaminata.
L’artista considera ogni suo intervento su quella terra, dalla creazione di nuove sculture al taglio dei rovi, all’imbastitura di muretti e sentieri, come un ulteriore colpo di scalpello che porterà alla realizzazione finale dell’opera.