BIANCANEVE E I 62 ARCANI al Museo Studio Francesco Messina di Milano

13/10/2021, by admin, in Senza categoria, 0 comments

Si intitola Biancaneve e i 62 arcani la performance dell’artista Federica Ricotti in programma dal 1 al 7 ottobre, dalle 15:00 alle 17:00, allo Studio Museo Francesco Messina.

Biancaneve e i 62 arcani è un viaggio introspettivo, è una performance sul destino. Un’opera che propone un’attiva relazione tra artista e pubblico. 

Nel buio della sala, 62 sculture si accendono e si mostrano in una sorta di spettacolo, al ritmo di musica. Ognuna è un archetipo ed esse insieme rappresentano tutti gli eventi che possono accadere in una vita. 

Come sottolinea Maria Fratelli, direttrice dello Studio Museo, “l’arte è sempre alla ricerca di spazi e di saperi che travalicano il mondo sensibile, mettendo nuove conoscenze e poesie a disposizione della realtà”.

L’arte di Federica Ricotti è coinvolgente, il suo obiettivo è quello di emozionare, le sue performance sono magico-teurgiche. I 62 arcani sono il risultato di anni di ricerca: Qabbalah, Etz Chajim, Gematria, il significato delle lettere ebraiche, la numerologia, fino ad elementi di mistica Sufi. Le sculture sono in cellulosa pura, bianche, ma nel gioco di luci e ombre offrono una gamma di ori, di neri e di grigi che riescono a sorprendere.

Un dialogo aperto con l’artista, che resterà a disposizione dei visitatori per ascoltare e documentare le opere che più attraggono l’attenzione. Gli archetipi vogliono offrire, in un linguaggio essenziale, intuizioni, spunti ed un punto di vista più ampio di sé nel visitatore. 

La mostra è documentata da un catalogo, parte integrante dell’opera, che illustra il significato di ognuna delle opere. Qualcosa di più di un catalogo d’arte, una sorta di strumento per poter individuare facilmente i propri archetipi, per avere sotto gli occhi, attraverso l’immediatezza dei simboli, il proprio destino. 

‘Come un piccolo sole’, dice l’artista, ‘ognuno di noi ha intorno a sé i propri pianeti’. Il catalogo è in due volumi: il secondo, in carta più spessa, diventa un mazzo d’inconsueti tarocchi.