Mostra a Firenze

07/03/2007, by admin, in Senza categoria, 0 comments

Federica Ricotti, i profili della luce.

Chi passasse da Firenze ha mille cose belle da non perdere. Ma se, per caso, passasse anche dalla libreria Einaudi, in questi giorni, non si perda anche un’altra piacevole occasione: la bell’opera di Federica Ricotti, in mostra, accompagnata da un degno catalogo Chartres (al prezzo di 10 euro).Perché? Perché quest’artista milanese di nascita e cosmopolita per vocazione, ben nota a Milano, Locarno, Parigi e São Paulo, vincitrice di premi prestigiosi, esposta permanente al museo di Charmey, è capace come nessuno al mondo di sposare poesia e materia. Persino le foto delle sue opere o creature? evidenziano questa fonte ontologica, incorporea, che a più dimensioni s’intreccia a forme consistenti, antropomorfe. Sono inconfondibili i suoi bassorilievi, le sue decorazioni sensuali alla luce cangianti, i fregi alla maniera dorica e ionica, le sculture frontali, i quadri e le spirali spirituali, quel miscuglio alchemico fatto di ricerca, sapere, cemento, polvere di marmo.Tutto bianco su bianco. Differente o replicato alla maniera delle decorazioni e degli stucchi arabi o orientali medievali, o del Partenone quando Pericle incaricò Fidia; o dell’arte italiana nel castello di Fontainebleau quando alla morte di Rosso Fiorentino subentrarono Primaticcio e Cellini. I richiami sono sottili e intriganti. E’ anche un gioco di rimandi quello che Federica Ricotti propone. A ciascuno la sua soluzione. All’inaugurazione sono intervenute Benedetta Barzini, Marisa Bulgheroni, e la nostra Marc de’ Pasquali che ha letto poesie a lei espressamente scritte per l’esposizione.

Elisa Sermoli
Gazzetta di Parma 09/06/2007